martedì 7 dicembre 2010

Saggezza




Gli antichi sapevano qualcosa che noi sembriamo
aver dimenticato.

Albert Einstein









"Ci sarà un giorno in cui gli uccelli cadranno dal cielo, gli animali che popolano i boschi moriranno, il mare diventerà nero e i fiumi scorreranno avvelenati.
Quel giorno, uomini di ogni razza si uniranno come guerrieri dell'Arcobaleno per lottare contro la distruzione della Terra."

(Profezia degli Indiani Hopi)















Il colore oro è il colore di tutte le civiltà che adoravano il Sole e che hanno lasciato all' umanità un' immensa conoscenza e saggezza ancora oggi piena di mistero e di  magia tutta da scoprire.
Le antiche tradizioni concepivano il tempo come una danza infinita di cicli, grandi onde di energia che pulsano nell' universo, collegando il passato al futuro nel loro percorso.
I Maya sapevano che le condizioni del futuro sono incise anche nella storia del passato. Per gli Aztechi ogni ciclo temporale veniva definito "Sole". La cosmologia azteca descrive la storia della terra facendo riferimento ad una serie di soli.
In Egitto templi, piramidi e monumenti dell' antichità furono costruite per rispondere a precisi allineamenti con stelle e costellazioni.
La tradizione andina si allinea alle grandi civiltà precolombiane, per quanto attiene alla credenza di successive età cosmiche.
Per questi popoli pieni di sapienza tutto era finalizzato ad un sano e armonioso comportamento umano con il Tutto.















Osiride e Ermes

Allora Ermes vide uno spettacolo meraviglioso. Lo spazio infinito, il cielo stellato lo avvolgevano con sette sfere luminose.Con un solo sguardo Ermes scorse sette cieli disposti sopra la sua testa  come sette globi trasparenti e concentrici, dei quali egli occupava il centro siderale. L' ultimo aveva la Via Lattea per cintura. In ogni sfera ruotava un pianeta, accompagnato da un Genio di forma, segno e luci diversi. Io vedo , disse Ermes, le sette regioni che comprendono il mondo visibile e invisibile, vedo i sette raggi del Verbo-Luce, del Dio unico, che li attraversa e li governa attraverso di essi.






Anche l' alchimia è simboleggiata dall' oro. Paracelso diceva: " l' alchimia serve a separare il vero dal falso".
La trasmutazione dei metalli di base in oro simboleggia un tentativo di arrivare alla perfezione e superare gli ultimi confini dell' esistenza. Gli antichi alchimisti credevano che l' intero universo tendesse verso uno stato di perfezione, e l' oro, per la sua intrinseca natura di incorruttibilità, era considerato la più perfetta delle sostanze.
L' oro simile alla luce, simile allo spirito. Essendo considerato un metallo "immortale", trasformare tutti i metalli in oro significa trasformare la materialità in spirito.
Paracelso credeva che se una persona scopriva e produceva la" pietra" della saggezza, essa avesse tolto la perla dall' oscurità, liberato la scintilla divina dalla sua prigione. La pietra avrebbe permesso alla volontà cosciente e all' intelletto di farsi inondare dalla lumen naturae, dalla stessa Luce della Natura e in quello stato di coscienza esaltata tutte le cose sarebbero state possibili.

Elena




citazioni prese dal libro "il codice del tempo" di Gregg Braden, "I grandi iniziati" di Edouard Schurè